Il lavoro italiano, lo stile di CC23

Charlier_DSC621Prima che la famiglia della MXGP si sposti nella terra trentina per il primo dei due GP italiani presenti nel calendario mondiale, facciamo due chiacchiere con Christophe Charlier. Tutti i piloti del 24MX Honda Racing sono indiscutibilmente i più Italiani tra i piloti Francesi, e Christophe ha anche in tasca tre titoli Italiani vinti nella MX2. Quindi ecco cosa sta accadendo nel mondo di CC23!

Prima del team 24MX Honda Racing in cui ti trovi ora, hai passato tutta la carriera con team Italiani, prima Gariboldi Racing, poi Rinaldi Yamaha. L’Italia è sempre stata importante per te?
Christophe Charlier: “Lo puoi proprio dire. Per il motocross l’Italia è uno dei paesi più importanti. Mi piace correre in Italia, lì hanno alcuni tracciati duri davvero incredibili ed i tifosi sono sempre grandiosi. Ho alcuni fans fedeli e quello è un bonus che ho quando vado in Italia. Gli Italiani sono così appassionati delle corse e mettono il 100% in quello! Non vedo l’ora che arrivino Arco di Trento e Maggiora, essere lì con i più forti piloti di sempre della MXGP sarà entusiasmante.”

Qual’è la tua pista preferita, Arco o Maggiora?
Christophe Charlier: “Arco! Il terreno si avvicina molto a quelli della Corsica, molto duri, con alcune pietre..Le curve possono essere un pò più scivolose, ma in qualsiasi altro punto il terreno è duro come una roccia, quasi come nella supermoto!”

I primi tre GP sono stati un pò altalenanti per te, ma in Argentina hai mostrato che la velocità c’è. Come esordiente nella classe MXGP è ancora tutto piuttosto nuovo per te, quali sono le tue impressioni fino ad ora?
Christophe Charlier: “La prima differenza è il livello, i migliori dei migliori nel mondo sono nella MXGP. Secondariamente, vorrei dire che l’esperienza dei piloti è molto importante. Tutti quei ragazzi hanno molta esperienza nel mondo delle corse ad alti livelli, ed il passaggio è più difficile rispetto alla MX2. Questo si può vedere bene nelle qualifiche. Nella MXGP i piloti corrono meno rischi, diciamo che corrono in modo più ‘ragionato’. Nella MX2, con tutti quei giovani lupi, le cose possono diventare piuttosto spinose!”

Ovviamente una moto 450 è un altro tipo di animale se la si paragona ad una 250.
Christophe Charlier: “Assolutamente si, non è possibile dare totalmente il gas per tutta la manche con una 450! Solitamente si può notare una diminuzione dei tempi al giro di 2,3 secondi negli ultimi 10 minuti.”

Sembra una debole scusa ma in un vivaio di piloti così di alto livello, con poche differenze tra loro, il setting è davvero importante.
Christophe Charlier: “ Si! Forse è un aspetto che avevo sottovalutato all’inizio, ma ora capisco quanto sia importante. Dall’altro lato, quest’inverno, ho passato molte ore in sella alla mia CRF450, quindi sono abbastanza a mio agio su questa moto.”

Sei Corso, per natura l’isola ha anche influenze italiane. è questo il caso della tua famiglia?
Christophe Charlier: “Lo è! Mia nonna, dalla parte di mio padre, ha origini italiane. La mentalità, il cibo, la cultura in Corsica…tutto questo è piuttosto simile all’Italia. Ed io amo l’Italia. A scuola ho imparato l’Italiano quindi capisco perfettamente la lingua, ma non lo parlo abbastanza! In realtà il linguaggio Corso è molto influenzato dall’Italiano. La Corsica stava per scomparire, ma ora i ragazzini imparano ancora dove si trova a scuola.”

Abbiamo visto dal video di Ruffriders com’è pazzesco il circuito di casa tua (Saint Antoine), potrebbe essere un buon tracciato per un evento più grande?
Christophe Charlier: “Aspetta a vedere il tracciato ora, è stato appena ridefinito. Il mio club, RMCC, sta lavorando davvero duramente per sistemare la pista e sarebbe fantastico avere una gara MX d’Elite. (sorride) Avere un GP Corso sicuramente è un’altra cosa, quello sarebbe un sogno che diventa realtà!”

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