RIDE FOR LIFE DONA 20.000 EURO ALLA RICERCA

Il bilancio della quinta edizione di Ride for Life è più che positivo. Nonostante il maltempo che nella prima giornata di gare ha colpito la Pista South Milano di Ottobiano (PV), il week end benefico andato in scena il 15 e 16 novembre 2014 non ha deluso le attese in termini di pubblico.
Lo spettacolo offerto dai campioni e appassionati di ciclismo e motociclismo, ma per la prima volta anche di testimonial di eccezione di altri sport (nuoto, duathlon, ginnastica, pallanuoto…) ha fruttato alla ricerca di una cura delle lesioni spinali croniche all’incirca 20.000 €, cifra non ancora definitiva visto che le aste benefiche online dei cimeli dai noti sportivi presenti sono ancora in corso su ebay e charitystars.
L’evento organizzato dalla Riders4Riders Onlus e dalla Marina Romoli Onlus ha confermato le sue potenzialità aiutando giovani ciclisti e piloti motociclisti rimasti coinvolti in gravi incidenti in gara o in allenamento grazie ad un cospicuo introito che, in collaborazione con la fondazione Wings For Life, nelle ultime due stagioni è stato destinato, come nelle precedenti due edizioni, alle ricerche del prof. Gregoire Courtine presso l’EPFL (Ecole Polytechnique Fedérale de Lausanne) in Svizzera impegnato nel trovare sistemi per ripristinare funzioni sensoriali e motorie che sono state interrotte a causa di una lesione spinale.
«Ringraziamo tutti i partecipanti all’evento e i tanti volontari che lo hanno reso possibile – spiegano i rappresentati della Marina Romoli Onlus e di Riders4Riders Onlus. – Ci teniamo a destinare quanto raccolto a un progetto serio e che possa produrre dei risultati concreti, per questo oltre al lavoro di raccolta fondi ne svolgiamo uno altrettanto impegnativo e meticoloso per la scelta dei progetti da cofinanziare. Abbiamo già visitato in passato i laboratori del prof. Courtine per constatare come stanno procedendo i lavori e siamo fiduciosi che questo progetto e altri in giro per il mondo presto ci permettano di raggiungere il traguardo tanto atteso. Ci auguriamo che anche l’Italia capisca quanto è importante investire in ricerca e che tutte le istituzioni promuovano il nostro messaggio e si adoperino per far sì che nessuno debba più soffrire per una lesione spinale».

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