LA DAKAR NEL SEGNO DI SIMONE AGAZZI

1) Come ci riassumi quest’esperienza?

Anche oggi dopo qualche giorno non riesco ancora a mettere fuoco di aver realizzato questo sogno. Mai avrei pensato di finire primo degli italiani e così avanti in classifica (trentasettesimo in generale n.d.r.) Ho preso confidenza giorno dopo giorno, attimo dopo attimo…ai timori iniziali si è sostituito il divertimento. Forse questa è stata la chiave di volta. Un’ esperienza unica e un ricordo indelebile.

2) Per portare a termine questa dura gara che cosa conta di più tra cuore testa e muscoli?

Serve tutto, è dura, durissima. Devi resistere sia mentalmente che fisicamente e il cuore ti dà una grossa mano. Non si deve lasciare nulla al caso. E a volte non basta. Non nego che ci vuole anche un pizzico di fortuna, quella non avuta l’anno passato. Quattro i fattori che assieme a un ottimo team, una ottima moto e ottimi materiali tecnici mi hanno regalato questo risultato

3) Qual è il ricordo più bello e l’aneddoto della tua Dakar 2017

In più di una tappa ho preferito fermarmi, studiare bene le note, capire bene come proseguire. Il Simone degli anni passati avrebbe dato del gran gas…questo mi ha fatto capire tanto.

4) Hai scelto la linea SCOTT come partner tecnico. Come si sono comportati i capi in una gara così estrema?

Ho scelto SCOTT perché già durante le gare nazionali mi ero trovato bene. Per una impresa del genere con condizioni di meteo e terreno diversissime garantisco che avere il materiale adeguato è molto importante. Sia per il comfort che per la tranquillità di poter affrontare ogni condizione. Ad oggi ho una certezza. SCOTT!

5) Quali sono i progetti per il futuro?

Godermi ogni attimo e ripensare all’impresa! La gara è così dura che non hai un momento per goderti giorno per giorno l’avventura che stai vivendo! Poi ci sarà la prossima stagione da preparare perché gli impegni 2017 sono ormai alle porte

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